Per moltissimi anni gli studiosi si sono concentrati sullo studio della comunicazione verbale, tralasciando l’aspetto non verbale come possibile fonte di interazione tra gli individui. Quando lo studio si è spostato anche nell’osservare la componente non verbale, è stata riscontrata l’esistenza di un comportamento non verbale implicito basato in modo particolare sull’osservazione delle emozioni, degli atteggiamenti e dei conflitti (consci o inconsci).
La comunicazione non verbale si basa in modo particolare su fattori spesso non consapevoli ma che, se controllati, possono essere utilizzati dall’oratore per migliorare la performance oratoria o, se è abile nell’interpretare questi segnali nel proprio interlocutore, per usarli in modo strategico e adeguare di conseguenza il proprio discorso.
La retorica classica, per prima, si è occupata di alcuni aspetti che poi la moderna psicologia ha approfondito. E si tratta di argomenti che gli avvocati contemporanei dovrebbero conoscere sia durante la corretta costruzione di un discorso orale (difensivo o accusatorio che sia), sia nell’esaminare controparti e testimoni.
In queste settimane al vertice dell’attenzione pubblica è sicuramente il caso giudiziario dell’anno, il processo che vede protagonisti Johnny Depp e Amber Heard. Durante le prime testimonianze, in particolare della Heard, gli esperti di CNV (comunicazione non verbale) si sono letteralmente scatenati nell’individuare presunte falsità o comunque sofisticazioni nelle deposizioni, desumendole da espressioni e microespressioni facciali, movimenti corporei, e altro ancora.
Ecco una rassegna sommaria di alcune analisi e interventi sull’argomento:
https://www.courttv.com/title/4-25-22-body-language-expert-analyzes-johnny-depp-and-amber-heard/