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La lingua della ‘legge’ che imbroglia, nel teatro di Eduardo De Filippo

Filumena Marturano, protagonista dell’omonima opera del grande Eduardo De Filippo, dice di non capire ma soprattutto di non accettare le carte e cioè il volto primo della legge, strappando dalle mani dell’avvocato Nocella il foglio sul quale questi ha trascritto gli articoli uno ad uno e – in sfida e disprezzo – stracciandolo. Perché? Perché la legge ed il suo linguaggio – formale, complesso e dunque distante – viene visto come pericoloso. Perché ‘amici’ della legge sono, piuttosto, quelli che la sanno usare, diabolicamente ‘contro’.

In un recente articolo, Gianluca Sposito analizza alcuni aspetti del linguaggio o, meglio, dei linguaggi di alcuni personaggi del drammaturgo napoletano e del loro rapporto con il linguaggio freddo e formale della legge, non sempre inequivoco, e con il linguaggio figurato.

Per approfondimenti:

https://journals.uniurb.it/index.php/cgdv/article/view/3527/3075

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